Thursday 08 August 2013
La terza edizione del Processo alla Storia ed al Mito, evento ideato dall'Associazione Identità Mediterranee, ha celebrato quest'anno il "Processo ad Odisseo", accusato di Hybris, di tracotanza, colpa considerata dagli antichi tra le più gravi di cui un uomo possa macchiarsi. La Corte è stata costituita dal Giudice Costituzionale Giuseppe Tesauro, dal Giudice Costituzionale Giancarlo Coraggio, dal Consigliere Giustizia del Presidente della Repubblica Ernesto Lupo. Primi giurati popolari la magistrato Mariaraffaella Caramiello e il direttore del Centro di Produzione Rai Francesco Pinto.Il pubblico Ministero è stato il genetista e filosofo Edoardo Boncinelli, il difensore di Odisseo il penalista Franco Maldonato. La parte teatrale è stata interpretata dalla compagnia Nisivoccia mentre gli studenti del Liceo classico Parmenide di Vallo della Lucania coordinati dalla Prof. Maurina Rizzo, hanno recitato nei ruoli del coro, del cancelliere e di Penelope. In questa edizione al coro si sono aggiunti 5 ragazzi del Liceo Classico Carlo Pisacane di Sapri. Sceneggiatura e regia sono stati scritti da Carla Maurano. Gli splendidi costumi sono stati opera di due costumisti televisivi e teatrali, Vincenzo di Luccio e Luca Grande. Il "processo" si è tenuto a Sapri (Sa) il giorno 8 agosto alle ore 21.15 presso l'anfiteatro di Piazza San Giovanni. La manifestazione si è svolta con il patrocinio dell'Amministrazione Comunale di Sapri e con l'Associazione "Oltre Pisacane". Il popolo presente ha votato per l'assoluzione di Odisseo, non riconoscendolo colpevole di tracotanza, Interessantissima la sentenza emessa dalla corte giudicante che pur accogliendo il verdetto popolare ha voluto sottolineare aspetti importanti per la filosofia del diritto. QUESTA LA SENTENZA:
Processo a Odisseo
(Sapri, 8 agosto 2013)
La Corte
Composta da:
Ernesto Lupo
Giuseppe Tesauro
Giancarlo Coraggio
In esito alla discussione alla quale hanno partecipato:
Il Pubblico Ministero: Edoardo Boncinelli
Il difensore dell’imputato: Franco Maldonato
Ha pronunziato la seguente
Sentenza
Premesso che sussiste, nella coscienza giuridica universale, il reato di tracotanza (in greco: hybris) consistente nell’arroganza e nel disprezzo verso gli altri, fondati sulla presunzione ingiustificata di essere superiore agli altri essere umani, che pertanto vengono offesi nel loro diritto fondamentale alla dignità (come esempio, nel diritto italiano vigente, può essere indicata la “propaganda di idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico”: legge 13 ottobre 1975 n. 654, e successive modificazioni);
Considerato che il reato di tracotanza viene ascritto ad Odisseo per le condotte commesse in due contesti diversi e successivi:
a) la guerra contro la città di Troia (in particolare: il furto del Palladio, il trucco del cavallo per entrare in Troia);
b) il viaggio di ritorno a Itaca (le dichiarazioni ingiuriose contro Poseidon, padre di Polifemo, e l’accecamento di quest’ultimo);
Ritenuto che le condotte indicate sub lettera a) consistono in azioni di guerra contro il nemico, che non hanno violato alcuna regola del diritto bellico, perché il nemico può essere combattuto anche con azioni che lo ingannino, e non solo con battaglie in campo aperto;
Ritenuto che le menzionate (sub lettera b)
azioni commesse da Odisseo durante il viaggio verso Itaca sono rese globalmente lecite dalla sussistenza di uno stato di necessità, essendo state compiute al fine di salvare la vita propria e dei compagni dalla azione di Polifemo comportante un pericolo grave ed attuale, non volontariamente causato, né altrimenti evitabile;
Considerato, pertanto, che non è ravvisabile nella condotta di Odisseo il reato di tracotanza (hybris);
P.Q.M.
Assolve Odisseo dal reato ascrittogli perché il fatto non sussiste.
Così deciso a Sapri l’8 agosto 2013.