Saturday 24 May 2014
Nel novembre del 1972 l’UNESCO ha approvato la Convenzione per la la Salvaguardia del Patrimonio Culturale e Naturale, che ha dato vita alla nota Lista del Patrimonio Mondiale in cui dal 1998, come bene culturale, risulta essere iscritto anche il Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano ed Alburni con le emergenze archeologiche di Paestum Velia e la Certosa di Padula, nella categoria dei “paesaggi culturali”. L’importanza della Convenzione è nell’aver definitivamente attestato che alcuni beni e siti, frutto dell’ingegno umano, e alcuni ambiti naturali, sono portatori di valori universali per l’umanità tutta e che in ragione di questo la loro conservazione, valorizzazione e trasmissione alle future generazioni è affidata non solo delle comunità che li detiene, ma a tutte le donne e gli uomini del mondo
Il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni, con le emergenze archeologiche di Paestum Velia e la Certosa di Padula è stato iscritto nel novembre del 1998 nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO come “Paesaggio Culturale Vivente”. LA MOSTRA VUOLE CHIARIRE QUESTO CONCETTO, quello che IL PARCO NON E’ UN "SITO MISTO", UN SITO IN CUI NATURA E CULTURA HANNO SEPARATAMENTE CARATTERISTICHE DI ECCEZIONALITA', MA APPARTIENE PIUTTOSTO A UNA CATEGORIA squisitamente CULTURALE, COME SI PUO’ D'ALTRONDE VERIFICARE SUL SITO UFFICIALE DELL’UNESCO A PARIGI www.unesco.org. Ma cos’è un “Paesaggio Culturale” e cosa significa che il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni SIA un paesaggio culturale “Vivente”? Secondo la definizione che ne dà l’UNESCO, si definisce paesaggio culturale un sito, un territorio, che nel suo manifestarsi testimonia le trasformazioni che le comunità antropiche hanno operato sugli ambienti naturali. QUINDI ANCHE LA TANTO DECANTATA BIODIVERSITA' E' NEL NOSTRO CASO FUZIONE DELLA PRESENZA E DELL’ATTIVITà MILLENARIA DELL’UOMO, LE SPECIE RARE SONO DA CONSIDERARE UNA ECCEZIONALITA’ MOTIVATA ANCORA DALLA PRESENZA ANTROPICA. Nel Parco, queste trasformazioni, riconosciute dall’UNESCO di eccezionale importanza, sono iniziate nelle preistoria più antica e sono continuate senza soluzione di continuità fino ai nostri giorni, motivo per il quale appunto esso viene riconosciuto come Paesaggio Culturale Vivente. .Ovviamente questo essere” vivente” impone attenzione estrema a che il Valore Universale Eccezionale riconosciuto dall’UNESCO non venga distrutto da azioni messe in essere oggi che possano minare i delicati equilibri instauratisi nel corso dei millenni tra Uomo e Natura
La mostra è stata fortemente voluta dal Presidente della BCC del Cilento e Lucania Sud Prof. Avv. Francesco Castiello e ha visto l'adesione delle Soprintendenze BAP ed Archeologica, dell'Ente Parco del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni, di altri Enti pubblici ed è stata organizzata dall'Associazione Identità Mediterranee. Curatore della mostra l'arch. Carla Maurano.
La mostra parte da una sala dedicata alla preistoria più antica per mostrare immediatamente come l’uomo si inserisca in grotte e determini primordiali paesaggi di cacciatori e pescatori, si industri rispetto all’approvvigionamento idrico, utilizzi le specie vegetali esi adegui ai cambi climatici. Come per l’intero percorso, la scelta di immagini di grando impatto serve a lanciare messaggi, e i tre grandi volti, attente ricostruzioni di nostri antenati, raccontano di come il Neanderthal di pelle chiara fu soppiantato dalla cultura del sapiens da cui tutti discendiamo, africano di pelle scura, importante subliminale messaggio per i giovani visitatori. Altro aspetto importante è il continuo spostarsi dalla costa al mare, con rotte che resteranno le stesse fino alle epoche più recenti e che saranno quelle millenarie delle colonizzazioni
Si continua con gli Enotri a Palinuro, con Elea Velia dalla fondazione fino al medioevo ( in mostra reperti mai prima esposti né visti se non dagli scopritori, come un naiskos, tempietto a protezione delle mura, e un affresco romano), per passare ai Lucani con uno splendido corredo proveniente da Roccagloriosa, al porto romano di Castellabate, al monachesimo italo greco diffuso in tutto l’areale cilentano con il semplice corredo medievale proveniente da Pattano, all’età moderna, con uno spazio dedicato al grande pittore Paolo De Matteis e ai briganti, che trovarono riparo negli stessi paesaggi che migliaia di anno prima avevano dato probabilmente riparo agli uomini preistorici.
Una sala dedicata ai bambini è quella del cretaceo, allestita con dinosauri e pannelli a loro dedicati. I giovanissimi visitatori, oltre ad avere uno spazio tutto loro e poter ricevere informazioni mirate, possono apprendere che quando i loro antenati ancora non esistevano erano proprio i dinosauri a correre per colline e prati del loro Cilento
La mostra, fortemente voluta dalla BCC del Cilento e della Lucania Sud, che ha coinvolto il Ministero per i Beni Culturali e il Turismo, Università, Comuni ed Associazioni, rappresenta il primo esempio di un centro di documentazione di eccelsa qualità scientifica mai prima realizzato in Cilento. L'Associazione Identità Mediterranee si è occupata, ovviamente a titolo gratuito dell'organizzazione della mostra. Curatrice della mostra e coordinatrice del Comitato scientifico è l’arch. Carla Maurano. La mostra, inaugurata il 24 Maggio alle Fiere di Vallo della Lucania, resterà aperta fino al 30 luglio 2014 e riaprirà dal 1 settembre per chiudere il 30 dicembre 2014.
Padiglioni delle Fiere di Vallo dello Lucania (Sa). Uscita superstrada Pattano. Ingresso gratuito