Giovedì 04 Agosto 2011
L'Associazione Identità Mediterranee, in occasione delle celebrazioni per il bicentenario del passaggio a Castellabate di sua Maestà Gioacchino Murat, ha organizzato il "Giusto Processo" al Re di Napoli, la cui sentenza di morte, come la Storia ci insegna, fu pronunciata ed eseguita senza che esso fosse mai celebrato.
A presiedere la Corte, S.E il giudice costituzionale Prof.Giuseppe Tesauro; giudici a latere il Magnifico Rettore della Seconda Università degli Studi di Napoli Prof. Francesco Rossi e la Prof. Andreana Esposito, Assistente di Studio della Corte Costituzionale. Pubblico Ministero, il Prof. Francesco Conte, docente di Storia del Mezzogiorno della Università di Salerno. Difensore,l'avv. Franco Maldonato, penalista e coordinatore del Comitato per il "Processo alla Storia" dell'Associazione Identità Mediterranee. Primo Giurato Popolare S.E. Vitaliano Esposito, Procuratore Generale della Corte di Cassazione. Il processo ha offerto occasione per una seria riflessione sulla contrastata figura del generale francese, con particolare attenzione al periodo che va dall'Editto di Rimini alla fucilazione a Pizzo Calabro. L'evento, che si è tenuto come da programma alle ore 21.15 nella splendida ambientazione di una Piazza Perrotti a Castellabate gremita da un pubblico di autorità, specialisti e cultori, tra cui il presidente dell'Associazione Murat di Pizzo Calabro,dott. Pagnotta, è stato organizzato in collaborazione con la Pro Loco di Castellabate e con l'Associazione teatrale "La bottega Teatrale", con il contributo dell'Amministrazione Comunale di Castellabate, Assessorati alla Cultura e al Turismo. Gioacchino Murat è stato interpretato da Orlando Di Scola. Testi teatrali, immagine grafica, coreografie e sceneggiatura sono stati predisposti dall'arch. Carla Maurano, presidente dell'Associazione. La logistica per i relatori ed il coordinamento sono stati curati dalla dottoressa Nicoletta Carrano, membro del direttivo.
I rapporti con la stampa sono stati garantiti dall'Avv.Franco Maldonato, cui si deve anche la presenza alla serata della RAI e delle principali testate.
La manifestazione ha gradevolmente unito alcuni momenti di emozionante teatralità e di effetti scenici (come il monologo di Gioacchino Murat dal balcone della camera che lo aveva ospitato nel 1811, l'arrivo del drappello dei soldati borbonici con il prigioniero al rullo dei tamburi,le dichiarazioni del generale francese, le testimonianze rese grazie a proiezioni e voci fuori campo di Napoleone Bonaparte, di sua moglie Giuseppina e di Carolina Bonaparte, la fucilazione, la breve proiezione del trailer del film "Fuoco su di me", cortesemente autorizzata dal produttore dott. Scapagnini) con la sapienza del processo e le dotte tesi enunciate dalla Corte e dagli Avvocati
Questi i Capi di Accusa letti dal Pubblico Ministero:
Imputazioni
1) aver strumentalizzato il sentimento degli italiani tentando di indurli a credere in più occasioni tra il 1814 e il 1815, e massimamente firmando e divulgando il Proclama di Rimini, di volere un’Italia unita ed indipendente e di essere pronto a combattere per essa.
E ciò allo scopo precipuo di aumentare i confini del proprio regno e il proprio potere personale;
2) aver avuto una condotta politica altalenante e camaleontica, continuamente sospesa tra la lealtà verso il cognato e la patria d’origine, la smisurata ambizione ancor più alimentata dalla moglie Carolina e la “ragion di stato” della sua nuova patria;
3) aver ignorato il nuovo assetto internazionale venutosi a creare dopo la battaglia di Lipsia e aver sopravvalutato gli effetti della sua propaganda demagogica sulla popolazione meridionale, erroneamente ritenuta disponibile a sostenerlo nell’estremo tentativo di difendere la corona.
Dopo le arringhe, un importante momento di coinvolgimento del partecipe pubblico presente, quando le popolane, che hanno arricchito la coreografia dell'evento, hanno ritirato le schede del voto popolare deponendolo ai piedi del primo giutato, S.E. Vitaliano Esposito il quale, raggiunto dal "cancelliere" del Tribunale del Popolo, ha pronunciato il verdetto popolare di ASSOLUZIONE, confermato poi dal dispositivo pronunciato dal Presidente della Corte prof Giuseppe Tesauro. Le motivazioni saranno rese pubbliche dopo 40 giorni, e l'Associazione prevede di discuterle nei prossimi mesi nelle sedi più appropriate
Sponsor della manifestazione: Grand Hotel Santa Maria, S.Maria di Castellabate (Sa); Istituto Polidiagnostico Santa Chiara della Dott. Rosetta Di Buono, Agropoli (Sa)